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Da Impresa 4.0 a Transizione 4.0

Da Impresa 4.0 a Transizione 4.0

Transizione 4.0

Quanto sotto riportato sono solo alcune idee emerse in questo ultimo periodo ma in attesa di vaglio e valutazione da parte delle varie commissioni.

I punti che dovrebbero essere presi in esame sono:

  • Aumento aliquote e tetti degli incentivi per l’acquisto di beni strumentali

Potrebbero aumentare significativamente l’aliquota dei crediti d’imposta per i beni strumentali generici, attualmente al 6% mentre per quanto riguarda gli investimenti sui beni 4.0, per i quali il Piano prevede un’aliquota già abbastanza alta al 40%, spiega Andrea Bianchi, “al massimo potremo ottenere ritocchi marginali”.

L’idea è di lavorare sui tetti degli investimenti incentivabili: “Attualmente il tetto massimo è di 10 milioni – continua Bianchi – ma può essere tranquillamente raddoppiato a 20 milioni, tornando a quello che era il tetto originario ai tempi dell’iperammortamento. Si metterebbero così le grandi imprese in condizione di fare investimenti significativi quando ci sarà la ripresa post emergenza”;

  • Raddoppio del Credito d’Imposta per le attività di Ricerca, Sviluppo e Innovazione

Ad oggi sono al 12%, nel limite massimo di 3 milioni di euro per periodo d’imposta. Una percentuale che, come suggerisce Bianchi, potrebbe anche raddoppiare.

“Uno dei principali insegnamenti dell’emergenza Coronavirus è proprio la centralità della ricerca”, racconta. “Tutto ciò che non abbiamo investito negli anni scorsi in questo campo ci sta probabilmente tornando indietro in questa fase. Quello che proporremo è di avere un credito d’imposta sulla ricerca non solo triennale ma anche molto potente e comparabile con quello che hanno gli altri Paesi, in particolare la Francia. Si può ragionare su un incremento dell’aliquota dal 12% attuale a una cifra più che doppia, per portarci in linea con i Paesi più avanzati sotto questo punto di vista”.

  • A quando qualche aggiornamento?

La situazione di emergenza attuale ha fatto arretrare gli investimenti privati nella sequenza di priorità attuali per le imprese. “Non ha molto senso parlare di investimenti privati nel momento in cui è fermo il 50% dell’attività produttiva del Paese”, dichiara Bianchi. “Le priorità secondo me devono essere, in ordine cronologico, liquidità, riapertura e poi investimenti”.

In riferimento a questi ultimi, quindi, è difficile che le modifiche al Piano Transizione 4.0 trovino spazio in uno dei due decreti legge di aprile del Governo, che si concentreranno sul garantire la liquidità necessaria alle imprese. Più possibile che le modifiche alle aliquote dei crediti d’imposta previsti dal Piano Transizione 4.0 siano contenute in un intervento che potrebbe vedere la luce a maggio.

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